Mentana - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 Il Castello, all'interno di un piccolo borgo fortificato, risale in origine intorno all'anno 1000, ma si presenta attualmente in una ricostruzione più tarda. Ospita la Biblioteca e vari uffici comunali. Il Palazzo Crescenzio dopo il crollo di un'ala dello stesso, si presenta oggi, dopo un decennio di restauri, nella forma odierna. Nell'interno si sta attuando un museo archeologico, ma è già presente una mostra su Jacques Zwobada con annessa biblioteca. Nel territorio comunale è compresa la Riserva naturale Nomentum, comprendente il Parco Trentani e la macchia di Gattacieca. Nella riserva sono compresi i resti della città antica: sulla collina di Montedoro (nella frazione Casali) si sono rinvenuti resti delle mura urbane del IV secolo a.C., mentre la necropoli ha restituito materiali già dell'VIII secolo a.C..
  Museo Nazionale della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma, Campagna del 1867. E' gestito dal Comune tramite una convenzione con l'affidamento all'associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, direttore del Museo il Prof. Francesco Guidotti, come da Delibera del Consiglio Comunale. La convenzione prevede la valorizzazione del museo stesso e la promozione turistica sul territorio con pubblicazione, nel tempo, di guide e saggi storici, coinvolgendo scuole, enti militari e forze armate. Recentemente è stata inaugurata una nuova ala museale nella contigua palazzina (ex Anagrafe) in P.zza delle Repubblica. All'interno del museo è aperta una Biblioteca del risorgimento ed è in progetto l'apertura, nel giardino attiguo al Museo, di un parco storico risorgimentale. Nel parco è presente l'Ara-Ossario Monumento Nazionale con 300 volontari caduti nella Campagna del 1867 al seguito di G. Garibaldi.
Il Mausoleo di Jacues Zwobada
  Il 6 aprile 1996 il progetto, a lungo vagheggiato da Jacques Zwobada, di realizzare un monumento imperituro alla donna del suo destino ha preso definitivamente forma, anche se privo delle caratteristiche di sontuosa architettura e ornamentazione da lui ideate in vita; oggi gran parte delle opere destinate al mausoleo eretto, dal 1956 in poi, nel Camposanto di Mentana in omaggio ad Antonia Fiermonte, la moglie morta a soli 42 anni, sono state collocate nella propria sede. Zwobada fu scultore e disegnatore insigne e ingiustamente obliato dopo la morte; oggi però la storia dell'arte gli va restituendo il posto che gli spetta. La sua arte si collocò nella corrente dei simbolisti, dopo un inizio incerto e puramente accademico. Le couple, primo esemplare dell'approdo alla nuova arte plastica di Zwoboda, è collocato in cima al viale di cipressi che conduce al Mausoleo del Camposanto di Mentana. A questa scultura fanno corona un gruppo di sei teste bronzee, raffiguranti amici e numi tutelari nel corso della vita dell'artista: Caplet, Letourneur, Louise a Andrè De Vilmorin, Herbè e Chadourne; alla destra di chi entra si presenta un bronzo raffigurante l'amplesso, mentre, al centro della parete di fondo e dietro l'ipogeo che racchiude le salme di Antonia e Jacques, è stato posto il busto di Antonia. Su un piedistallo, alla sinistra di questo è la testa di Jacques Zwoboda, opera di R. Letourneur. Tutte queste opere sono state consegnate ufficialmente, per la conservazione in situ, al Sindaco pro-tempore del Comune di Mentana, da Anna Filali, unica figlia di Atonia Fiermonte e Renè Letoueneur e figlia putativa di Jacques.
Museo delle Scienze
  Il Museo ha un'impronta marcatamente territoriale ed è finalizzato alla salvaguardia, lo studio e l'attività didattica, proposta nelle scuole di ogni ordine e grado, negli ambienti di interesse naturalistico che gravitano nel Comune di Mentana: in particolare le riserve naturali di Nomentum, di Gattaceca, del Barco ed aree limitrofe E' situato al I° pianod ri una palazzina di proprietà del Comune di Mentana a P.zza della Repubblica 22, contigua al giardino dell'ossario e di fronte al Museo omonimo . La struttura museale è stata inaugurata con una mostra propedeutica, destinata ad illustrare i criteri espositivi e le finalità future del Museo. La mostra è costituita da tre sale espositive e un piccolo laboratorio. Sono state allestite cinque vetrine sui principali ambienti dell'Italia centrale: la Spiaggia e le Dune, le Zone umide (Sala B); il Bosco a latifoglie, la Macchia mediterranea, la Montagna (Sala C). Gli animali e le piante tipici di questi ambienti, preparati e disposti in pose naturali, rendono veritiera la scena che si presente agli occhi del visitatore. Così si potrà osservare la Vipera che sta predando il topolino, lo scorcio di un bosco di querce, nella sua diversificazione floristica, il Picchio verde aggrappato al tronco e l'Aquila reale, che dall'alto del suo posatoio, scruta la valle in cerca di prede. E poi ancora conchiglie e ricci spiaggiati dal mare insieme ai "gomitoli" delle posidonie; e canneti nei quali si nascondono Egrette e Nitticore. Sullo sfondo delle vetrine, grandi poster riproducono gli ambienti e alcuni degli animali esposti illustrandone inoltre le abitudini, i rapporti alimentari e i cicli biologici. Macrofotografie di piante e di animali completano la rappresentazione. Una sala intera (Sala A) è dedicata esclusivamente agli insetti che, rappresentando i 4/5 dell'intero Regno animal, hanno pieno diritto al largo spazio ad essi riservato. Le scatole entomologiche che li ospitano non rispettano un noioso quanto difficile ordine sistematico, ma raggruppano le specie a secondo dell'ambiente nel quale si trovano.: così di nuovo il visitatore è condotto per mano dalla spiaggia all'interno, nella Macchia Mediterranea, nel Bosco litoraneo a conifere e latifoglie, fino alle Zone umide. Accanto agli insetti preparati, fotografie e disegni della pianta ospitre e dell'insetto ingrandito rendono vivace l'osservazione. Un quadratino giallo vicino l'esemplare invita il visitatore a cercare la foto corrispondente in cui il piccolo insetto è rappresentato, visibile in tutti i suoi particolari. Alcuni fogli di erbario esposti mostrano gli arbusti e gli alberi tipici della macchia mediterranea, mentre i licheni e le galle testimoniano le strane simbiosi rispettivamente tra alghe e funghi e tra piante e animali.Infine un esempio di Biodiversità è rappresentato da una rassegna di Coleotteri raccolti nel Bosco di Gattaceca, biotopo di particolare interesse naturalistico. Sulle pareti del corridoio sono affissi i trofei dei più caratteristici Artiodattili italiani che mostrano chiaramente le nette differenze tra Bovidi (cavicorni) e Cervidi (plenicorni-caducicorni) Il Museo è visitabile mediante appuntamento telefonico. Una guida condurrà il visitatore in tutti gli ambienti proposti soffermandosi sugli aspetti geologici e naturalistici.
Museo delle maschere teatrali e dei burattini
  Dal 1997 è stato allestito ed è visitabile, in una sala dell'antico Palazzo Borghese, in Piazza San Nicola 3, un Museo delle Maschere Teatrali e del teatro dei burattini. L'opera è frutto del lavoro instancabile di Giancarlo Santelli uno tra i più importanti artisti continuatori delle gloriose tradizioni italiane nella costruzione di maschere per il cinema ed il teatro nonché protagonista di spettacoli di burattini da lui stesso realizzati e messi in scena su testi di grandi autori classici. Il Museo, unico nel suo genere in Italia, raccoglie centinaia di maschere realizzate in materiali naturali e sintetici per le più importanti rappresentazioni del teatro Greco e Romano nonché della Commedia dell'Arte. Il Museo è visitabile per appuntamento per gruppi (alunni, giovani o adulti) è possibile l'allestimento di spettacoli in concomitanza con la visita al Museo